La Libia chiude le frontiere ai cittadini Schengen e la bagarre diplomatica tra Tripoli e Berna, dopo venti mesi di ripicche e ritorsioni, finisce per investire tutta Europa. Le autorità di Tripoli hanno fatto sapere che non saranno più rilasciati visti a cittadini provenienti dai Paesi dell'area Schengen e che non saranno ammessi sul territorio libico anche coloro che nel frattempo arrivano con un visto Schengen. Il provvedimento arriva all'indomani della notizia di una «black list» stilata dalla Svizzera con i nomi di 188 personalità libiche, tra cui lo stesso Muammar Gheddafi, dichiarate «non gradite» nel Paese elvetico. Dura la reazione di Bruxelles alla decisione della Libia. La Commissione Ue, ha reso noto il commissario Ue agli Affari interni Cecilia Malmstrom, «deplora la decisione unilaterale e sproporzionata delle autorità libiche di sospendere la concessione di visti a cittadini di paesi dell'area Schengen». La Commissione, afferma ancora Malmstrom, si rammarica che «a viaggiatori che avevano legalmente ottenuto dei visti prima della misura di sospensione della loro concessione sia stato negato l'ingresso al loro arrivo in Libia». In un "avviso particolare" pubblicato sul sito www.viaggiaresicuri.it curato dall'Unità di crisi del ministero degli Esteri, la Farnesina, riferendosi alla decisione di Tripoli, parla di «improvvise e non annunciate misure restrittive» e «sconsiglia» ai cittadini italiani tutti i viaggi verso la Libia.
Corriere della Sera.
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